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Perovskia, detta anche Salvia russa. Credits to Il giardino degli angeli


Ma tutti quei nomi che leggiamo di volta in volta nei testi delle ricette, sulle etichette al supermercato, tra gli ingredienti di una caramella o di una tisana, che diamine sono? La distanza col quale trattiamo questi oggetti (tanto che sono ridotti a semplici parole e talvolta a sapori e odori) viene colmata al più rendendosi conto che stiamo parlando di piante. Abbiamo quindi pensato di andare un po' oltre, e partire da questo per parlarvi di due famiglie vegetali i cui membri probabilmente non immaginerete essere legati tra loro così come effettivamente sono. Briciole di tassonomia, insomma, senza la pretesa di scrivere un trattato di sistematica vegetale, ma con il buon proposito di farci familiarizzare con un paio delle famiglie vegetali più importanti per le culture di tutto il mondo.
Ci soffermeremo dunque su queste famiglie: quella delle Lamiaceae e quella delle Apiaceae (ex Umbelliferae).

LAMIACEE
Dobbiamo dire che nello studiarle siamo rimasti piacevolmente sorpresi nel vedere un tal numero di specie note in cucina ed erboristeria afferire a questa famiglia. Diffuse in tutto il mondo, ma con principale centro di differenziazione nell'area mediterranea, contano un elevato numero di specie (alcuni autori parlano di 3000, altri arrivano a più di 7800) di abitudini cosmopolite, che tuttavia presentano una preferenza per gli ambienti aperti (garighe e pascoli sia secchi che umidi). 

L'elevata presenza, su foglie e fusti, di peli e ghiandole secernenti olii essenziali conferisce l'aromaticità ed è la testimonianza lampante della fervida attività di sintesi biochimica che avviene in queste piante. Le molecole secrete sono un ottimo esempio di ciò che è il metabolismo secondario vegetale, ossia l'insieme delle reazioni biochimiche che porta alla sintesi di terpeni, alcaloidi, acidi organici, fenoli, saponine che svolgono le funzioni più disparate (fungono da ormoni, da repellenti per insetti ed erbivori, da messaggeri, molecole segnale e molto altro).

Esempi di terpeni, molecole aventi come unità base l'isoprene.

Tornando alle nostre Lamiaceae, ecco uno schema estremamente semplificato che ci dà l'idea di quali siano i legami di parentela presenti in questa famiglia:


Cosa salta all'occhio? Innanzitutto, la famiglia è suddivisa in 7 sottofamiglie, tra le quali quella contenente il maggior numero di specie note ai più è quella delle Nepetoideae, divisa in tribù tra le quali citiamo:
-Lavanduleae: le molte lavande esistenti, una quarantina di specie in tutto.
-Ocimeae: il cui genere a noi più noto, Ocimum (quello dei basilici), comprende più di 30 specie.
-Mentheae:
     -sottotr. Menthinae: di questa sottotribù fan parte le moltissime specie di menta (con più di 20 specie), timo (300+ specie), santoreggia, origano, maggiorana e timo arbustivo.
     -sottotr. Salviinae: sottotribù nella quale troviamo rosmarino, melissa, le salvie (170+ specie) nonché la bella perovskia (detta anche Salvia russa, che ultimamente compare nelle nostre aiuole).

Tralasciamo le altre sottofamiglie eccetto quella delle Lamioideae, in cui possiamo ritrovare il marrubio (erba molto usata in erboristeria) e i vari lamium, tra i quali il lamium purpureum sicuramente avremo notato colorare i prati dei nostri parchi in primavera.

APIACEAE (UMBELLIFERAE)
È una famiglia impossibile da non notare appena usciti dalla città, ai bordi delle strade e nelle campagne in cui spesso funge da sottobosco. Il nome Umbelliferae si riferisce all'infiorescenza tipica, chiamata ombrella. Si tratta di specie per lo più erbacee e annuali, con qualche eccezione. Si contano circa 3000 specie, con un areale che copre tutti i continenti eccetto l'antartide e con maggior diffusione proprio in Eurasia.
Vedere le specie presenti in questa famiglia non potrà non farvi notare definitivamente le somiglianze in termini di foglie e fiori:


Ebbene sì, carote, prezzemolo, anice e cumino sono imparentati*. Molte altre sono le specie note di questa famiglia: dalla pastinaca al coriandolo, dal finocchiaccio (Ferula communis) alla temibile cicuta maggiore (Conitum maculatum).
Come per le Lamiaceae,  anche nelle Apiaceae la produzione di metaboliti secondari è centrale per quanto riguarda i loro ruoli ecologici e l'utilizzo che popolazioni di tutto il mondo ne fanno.

Insomma,  conoscenze più approfondite in letteratura scientifica,  ricerche e libri,  intanto speriamo che questo breve viaggetto con sguardo biologico possa aver stimolato un po' la vostra curiosità. Considerando poi l'enormità di specie vegetali in cui ci imbattiamo ogni giorno (piante ornamentali, verdure,  profumi, alberature),  non sarà assolutamente difficile sceglierne una e fare altri viaggetti del genere per scoprire come i vari organismi sono legati fra loro, sia a livello filogenetico che ecologico.





*Gli altri membri del CORE-lab prendono in giro l'autore di questo pezzo per frasi come questa.