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Photo by Zoltan Tasi on Unsplash |
Dove può essere scritto che mi piacciono le polpette e il Don Giovanni di Mozart, che parlo italiano e mi arrangio con l'inglese, che ho frequentato il Liceo Michelangelo, che quel dato giorno mi sono vantato di qualcosa che non era vero, se non nel complesso, fisso ma continuamente rieditato, delle mie connessioni sinaptiche?
(Edoardo Boncinelli, prefazione a Il Sé sinaptico di J. Ledoux)
Il biofeedback è una tecnologia che permette il monitoraggio, il controllo e, soprattutto, l'autocontrollo di attività fisiologiche come la conduttanza cutanea, l'attività elettromiografica, temperatura periferica, frequenza respiratoria, variabilità cardiaca e attività cerebrale, che normalmente vengono regolate dal sistema nervoso autonomo.
È utilizzato fino dagli anni '70 in numerosi ambiti per altrettanto numerosi bisogni che possiamo ricondurre alla nostra quotidianità:
- stress, ansia e traumi;
- dolore cronico, cefalee, tensione muscolare, dolori cervicali e lombari;
- ipertensione essenziale;
- iperattività e difficoltà di apprendimento;
- epilessia.
Oltre che per rispondere a una difficoltà e a un malessere, il biofeedback è utilissimo anche per potenziarci, ad esempio in ambito sportivo, o nella vendita grazie al Neuromarketing.
È possibile, tramite training guidati dalla macchina, apprendere e regolare le risposte fisiologiche che sono implicate in vari disturbi e problematiche: si arriva a diventare capaci di controllare e di essere consapevoli delle risposte dell'organismo, che di solito rimangono sotto la soglia cosciente.
Insomma, se anche possiamo dedicare molte energie per ingannare noi stessi, ma il biofeedback ci aiuterà a smettere!