Non di rado i genitori di ragazzi/e preadolescenti affermano di trovarsi davanti un figlio/una figlia inspiegabilmente diverso/a dal solito (anche se solo a tratti); spesso i genitori descrivono con stupore un’oscillazione dei loro figli, che li lascia alquanto spiazzati. A tratti affermano di trovarsi davanti il figlio di sempre, quello con cui erano abituati a interfacciarsi: un figlio alla ricerca di rifornimento affettivo da parte di mamma e papà, con una richiesta di protezione da parte dei genitori e a volte anche con una richiesta esplicita di vicinanza fisica e di coccole. In altri momenti spiegano di trovarsi in compagnia quasi di un estraneo, che cerca di evitare gli accompagnamenti da parte degli adulti, che non tollera le tenerezze in pubblico, che vuole passare molto più tempo con gli amici e uscire più spesso, richiestivo, critico e talvolta incline al conflitto, che ha sbalzi di umore, che sbatte la porta… Bene, se come genitori avete assistito a questa metamorfosi non preoccupatevi: è tutto regolare!
«La preadolescenza rappresenta quindi un periodo di indeterminatezza e trasformazione in cui l’intero nucleo familiare è coinvolto in un importante processo di mutamento e di ricerca di nuovi equilibri, ruoli e significati.»
La preadolescenza rappresenta la fase di transizione tra l’infanzia e l’adolescenza ed è una delle più complesse e affascinanti fasi della vita, generalmente collocata tra i 10 e i 14 anni di età, ovvero indicativamente durante il periodo delle scuole secondarie di primo grado. Il termine preadolescenza è strettamente connesso allo sviluppo puberale: uno sviluppo continuo, che si dipana in una serie di cambiamenti ormonali e fisici interconnessi, e sfocia nello sviluppo delle capacità riproduttive. Si tratta di una fase caratterizzata da radicali cambiamenti in ogni campo: fisico, psicologico e sociale. Dal punto di vista psicologico tutte le trasformazioni fisiche del periodo della pubertà esercitano infatti un effetto profondo sul preadolescente, influiscono sulla sua identità e mettono alla prova le sue capacità di adattamento. L’aspetto fisico infatti influenza l’immagine di sé, l’autostima e il proprio status sociale.
La preadolescenza rappresenta quindi un periodo di indeterminatezza e trasformazione in cui l’intero nucleo familiare è coinvolto in un importante processo di mutamento e di ricerca di nuovi equilibri, ruoli e significati. Essa spesso porta a sperimentare incertezza rispetto al proprio ruolo genitoriale e alle modalità educative da mettere in atto per contenere le crescenti richieste del proprio figlio. È molto importante riconoscere la specificità di questa fase, troppo spesso dimenticata o sottovalutata, cercando di evitare di continuare a vedere e trattare i ragazzi di questa età come bambini o, all’opposto, evitare di sospingerli verso un’adolescenza anticipata. Una modalità che non lascia alcuna possibilità di piccole prove di autonomia porterebbe infatti ad una significativa frustrazione dei bisogni evolutivi del preadolescente; l’eccesso di libertà e un costante atteggiamento da genitore-amico rischierebbero viceversa di far percepire un’assenza di limiti e confini.
È importante che genitori, insegnanti ed educatori diano ai preadolescenti la possibilità di imparare a prendere piccole decisioni e ad assumersi, gradualmente, la responsabilità delle proprie azioni, aiutandoli a diventare gradatamente in grado di effettuare piccole scelte autonome. Infatti, apprendere a risolvere i problemi e percepirsi come capaci di farlo, sviluppando un senso di autoefficacia, aiuta i ragazzi a pensarsi nel presente e nel futuro e ciò costituisce lo strumento privilegiato attraverso cui i preadolescenti possono iniziare a costruire la propria identità. Il processo di costruzione dell’identità del preadolescente sarà incompleto e proseguirà nel corso dell’adolescenza e di tutta la vita ma questa fase è molto importante: i ragazzi hanno bisogno di adulti che facciano loro da guida e li aiutino a definirsi e orientarsi proficuamente anche verso gli altri, al di fuori della famiglia di origine. In una fase delicata come la preadolescenza una graduale autonomia a piccole dosi va sostenuta, ma non dimentichiamo che i ragazzi in questa fase vanno ancora molto sostenuti e protetti.
Maggiolini, A., Pietropolli Charmet, G. (a cura di) (2004). Manuale di psicologia dell’adolescenza: compiti e conflitti. Franco Angeli, Milano.
Pellai, A., Tamborini, B. (2017). L’età dello tsunami. Come sopravvivere ad un figlio pre-adolescente. De Agostini, Milano.